TECNOLOGIE MEDICHE | ||||||||||||||||||||||||||||
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Le smagliature sono un tipo di atrofia della cute caratterizzate da depressioni lineari, ben delimitate. Il loro colore varia secondo lo stadio evolutivo: nella fase iniziale infiammatoria varia dal rosa al rosso violetto (stria rubra), mentre nella fase successiva assume un aspetto bianco madreperlaceo (stria alba). L’inestetismo è dovuto ad una degenerazione delle fibre elastiche del derma che si distendono fino a rompersi. Istologicamente assomigliano ad alcune cicatrici.
È un inestetismo di notevole diffusione, interessa entrambi i sessi, ma con una prevalenza molto maggiore in quello femminile. Circa il 10-35 % delle adolescenti presenta smagliature; la causa sembrerebbe essere un ipercorticismo funzionale della pubertà, accompagnato dall’accrescimento fisiologico della donna nel periodo di passaggio dall’infanzia alla pubertà e all’adolescenza.
In gravidanza, la localizzazione più frequente delle strie è la parte anteriore dell’addome: esse appaiono non nel periodo di massima tensione (4-5 mese) ma allorché aumenta la concentrazione degli steroidi ematici (6°-8° mese).
Anche le oscillazioni di peso consistenti favoriscono la comparsa di smagliature.
Le strie compaiono nell’ipercorticosurrenalismo primitivo o secondario, nel corso di terapia prolungata con cortisonici per via generale e topica, nel corso di malattie infettive e in soggetti immunodepressi. Due sono le teorie che spiegano la loro comparsa:
Teoria meccanica. Ripetuti microtraumi locali o allungamenti progressivi della pelle provocherebbero uno stiramento dei capillari dermici, con conseguente diminuito afflusso sanguigno alle strutture cutanee e conseguente ischemia distrettuale con riduzione di ossigeno che creerebbe la sofferenza metabolica responsabile dell’atrofia.
Teoria endocrina. Un’iperfunzione della corteccia del surrene o un’ipersensibilità agli ormoni steroidei in alcune zone, provocherebbe un danno a livello della sostanza fondamentale del connettivo, del collagene e dell’elastina.
In realtà, la combinazione delle due teorie spiega la comparsa di questo inestetismo.
Le zone del corpo maggiormente colpite sono quelle che subiscono l’influenza dei cambi di volume (addome e seno) e quelle sottoposte a stress (interno cosce, fianchi, glutei).
Fino a poco tempo fa il trattamento delle smagliature era un grosso problema. La maggior parte delle soluzioni proposte per le smagliature di vecchia data fino ad oggi aveva la capacità di raggiungere risultati parziali, migliorando l’aspetto della pelle o riducendo la differenza cromatica.
Il manipolo, che ha un diametro della lente di 10 mm (ne esiste anche uno con diametro di 15 mm per trattare zone più superficiali), è costantemente a contatto con la cute, garantendo in questo modo sempre la massima efficacia; il manipolo inoltre è raffreddato ad acqua, e questo permette di lavorare sempre nella massima sicurezza e rende superfluo l’uso di creme anestetiche. Infine il trattamento è molto semplice e veloce in quanto la preparazione pre-trattamento consiste solo nella detersione della zona da trattare, non viene utilizzata alcuna ‘esca ottica’ (come il blu di metilene utilizzato in altri sistemi frazionati), non è necessario l’uso di nessun gel o lozione come mezzo conduttore.
Alla fine della seduta, la zona trattata appare arrossata ed edematosa, e questa situazione perdura per 2-3 giorni, pertanto si consiglia di applicare una crema lenitiva.
Mediamente occorrono 3 sedute, ad intervalli di 2-4 settimane l’una dall’altra.
Dopo il trattamento le smagliature risultano attenuate, più sottili e senza le tipiche “zigrinature“; la cute risulta più compatta, ‘giovane’.
In molti casi scompaiono le smagliature sottili.